IPERTENSIONE

L’ipertensione é derivata dalla pressione arteriosa, sia sistolica (PAS) che diastolica (PAD), è stata oggetto di numerosi studi, alcuni dei quali hanno stabilito un’associazione tra livelli elevati di questi parametri e mortalità (soprattutto nella mezza età).

I fattori di rischio per l’ipertensione più frequentemente studiati sono il consumo di alcol, il fumo e l’etnia, tenendo conto delle differenze genetiche e alimentari, mentre i fattori di origine professionale sono più rari e non sono stati studiati in dettaglio, anche se sono state riportate differenze significative nella pressione arteriosa media per individui provenienti da diverse occupazioni.

L’obiettivo dello studio sull’ipertensione è stato quello di valutare se alcuni rischi e limitazioni associati alle attività lavorative e ad alcuni stili di vita siano fattori di rischio per l’ipertensione con l’aumentare dell’età.

I fattori specifici che spiegano questa associazione non sono ancora pienamente compresi e, soprattutto, i dati sulla popolazione italiana sono molto limitati.

I risultati si basano su 1104 dipendenti, il 76% dei quali erano uomini e il 24% donne.

La prevalenza dell’ipertensione era maggiore negli uomini (33% contro 22%) e le stime del rischio variavano significativamente in base a fattori lavorativi quali il mantenimento di posture difficili, il lavoro in condizioni climatiche calde, il contatto con sostanze chimiche,  lo stare seduti per lunghi periodi, il multitasking, l’essere interrotti, e l’impossibilità di tenere d’occhio il lavoro.

Le conclusioni sono che alcune caratteristiche fisiche del lavoro, soprattutto quelle organizzative, sono fortemente associate all’ipertensione.

Un fattore importante sembra essere la valutazione soggettiva del valore che i dipendenti attribuiscono al proprio lavoro. Questo elemento è fortemente correlato all’organizzazione del lavoro e potrebbe essere un obiettivo per la prevenzione.

I fattori di rischio rientrano in tre categorie principali

condizioni di lavoro

a) Fattori di affaticamento fisico: sollevamento di carichi pesanti, postura sproporzionata, sforzo sugli strumenti, vibrazioni.

b) Problemi di tempo: lavoro al mattino presto o alla sera tardi, orari di lavoro atipici c) Fattori ambientali fisici o chimici: rumore, polvere, caldo, freddo, maltempo, prodotti tossici.
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Valutazione soggettiva del lavoro

a) interesse per il lavoro (lavoro che permette di imparare);

b) monotonia: lavoro vario, lavoro ripetitivo;

c) libertà decisionale (poter scegliere come svolgere il lavoro);

d) disponibilità di opportunità per un lavoro di qualità

avere i mezzi e il tempo per svolgerlo

a) vincoli percettivi legati agli ambiti mentali e cognitivi (dover andare di fretta, dover svolgere più compiti contemporaneamente, essere frequentemente interrotti);

b) vincoli percettivi di natura strumentale

c) vincoli che riguardano il ritmo di vita

d) vincoli fisici percepiti
Sono stati presi in considerazione anche i fattori di rischio dell’ipertensione più comunemente osservati, come l’abitudine al fumo, le abitudini sportive e il consumo di bevande alcoliche.

Barbini N, Gorini G, Ferrucci L, Biggeri A. Il ruolo svolto dall’attività lavorativa sull’ipertensione arteriosa [The role of professional activity in arterial hypertension]. G Ital Med Lav Ergon. 2007 Apr-Jun;29(2):174-81. Italian. PMID: 17886759; PMCID: PMC2758665.

RICORSO AD UNA SANA ALIMENTAZIONE

I flavonoidi sono sostanze naturali presenti nella frutta, nella verdura, nel tè, nel caffè e nel vino che hanno proprietà antiossidanti e di riparazione dei danni cellulari. Sono generalmente utili anche per la prevenzione del cancro oltre che delle malattie cardiovascolari e delle malattie degenerative.

Si può creare una dieta varia con i cinque colori della salute.
Anche se possono essere ottenuti attraverso una dieta sana, in alcuni casi gli integratori di flavonoidi possono essere consigliati su consiglio del medico o del farmacista, soprattutto per alleviare i sintomi associati alla menopausa e all’insufficienza microcircolatoria.

ANTIOSSIDANTI

I flavonoidi funzionano principalmente come antiossidanti.

INFIAMMAZIONE

I flavonoidi possono ridurre l’infiammazione e contrastare l’attività dei radicali liberi che causano stress ossidativo

STRESS OSSIDATIVO

I danni alle cellule e aumentano il rischio di sviluppare malattie croniche

ASSUNZIONE

Può ridurre il rischio di sviluppare le malattie cardiovascolari e secondo studi 500 milligrammi al giorno sono sufficienti.

DOVE TROVARLI

È comune nel regno vegetale e sono ricchi di pigmenti

BIANCOSPINO

La foglia di biancospino è una specie di pianta medicinale ampiamente utilizzata in Cina. I flavonoidi delle foglie di biancospino (HLF), il componente principale, hanno effetti inotropi, cardioprotettivi e vasoprotettivi.

In questo studio, il ruolo protettivo dell’HLF sul rimodellamento cardiaco e i meccanismi sottostanti sono stati valutati in condizioni di microgravità simulata in ratti senza carico agli arti posteriori.

L’analisi bioinformatica e di docking molecolare ha identificato i composti chiave e i meccanismi di attività coinvolti negli effetti cardioprotettivi di HLF e l’attività relativa delle vie di segnalazione è stata confermata dal Western blotting.

Liu T, Ma Y, Zhao H, Wang P, Niu Y, Hu Y, Shen X, Zhang M, Yan B, Yu J. Hawthorn leaves flavonoids attenuate cardiac remodeling induced by simulated microgravity. Pharm Biol. 2023 Dec;61(1):683-695. doi: 10.1080/13880209.2023.2203194. PMID: 37096968; PMCID: PMC10132252.

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